Sabato 24 maggio 2025, alle ore 17.00, si terrà in modalità online la presentazione del libro “Storia della fiera di Cannalonga (SA)”, scritto dal ricercatore Aniello Amato. L’evento è promosso dall’Associazione storico-culturale *Progetto Centola* e dal *Gruppo Mingardo/Lambro/Cultura*.
Contents
Relatori e moderazione
L’incontro sarà introdotto e moderato da Ezio Martuscelli, presidente di entrambe le realtà organizzatrici. A dialogare con l’autore interverranno: Antonella Casaburi, scrittrice; Maura Fortunati, docente presso l’Università di Genova; e lo storico Fernando La Greca. A concludere, l’intervento dell’autore.
How to participate
La presentazione si svolgerà sulla piattaforma Google Meet. Gli interessati sono invitati a collegarsi a partire dalle ore 16.45 al seguente link: meet.google.com/oiw-cpsz-rgu
Un libro che racconta un’identità
Il volume, pubblicato dal Centro di Promozione Culturale per il Cilento e disponibile su Amazon, ripercorre la lunga storia della fiera di Cannalonga, un evento millenario che affonda le sue radici nel basso Medioevo. La prima attestazione documentaria della fiera risale al 1452, periodo in cui era già ampiamente consolidata.
Le origini: devozione e scambi rurali
In origine, la fiera si svolgeva ogni 13 dicembre in un’area esterna all’antico casale di Cannalonga, probabilmente nei pressi di una cappella rurale dedicata a Santa Lucia. Vi si commerciavano principalmente animali da cortile come maiali, pecore e capre, oltre a prodotti artigianali locali come scarpe e indumenti in lana.
Evoluzione nei secoli
Con il passaggio del baronato ai Mogrovejo nel 1680, la fiera cambiò periodo: dal XVIII secolo fu spostata alla terza domenica di settembre, andando a completare un ciclo mercatale che seguiva di pochi giorni la fiera della Croce di Stio. In questa fase, l’evento si arricchì con il commercio di tessuti di lino e beni dell’universo agro-pastorale.
Dalla “fiera di Santa Lucia” alla “fiera della frecagnòla”
Alla fine dell’Ottocento, la data venne anticipata alla seconda domenica di settembre e l’evento assunse la denominazione attuale di *fiera della frecagnòla*. Questo nome, fortemente evocativo, è oggi simbolo di un’identità culturale viva e resistente.
Tradizione che si rinnova
Grazie alla capacità della comunità locale di adattarsi ai cambiamenti storici, la fiera di Cannalonga si è trasformata in uno degli appuntamenti folkloristici più rappresentativi del Cilento rurale. Un mix di danze, musiche popolari, artigianato, commercio e tradizioni enogastronomiche che continua ad attrarre residenti e visitatori.
Article published on May 22, 2025 - 14:11 pm